Roma, Castel Sant’Angelo, 15 giugno – 29 ottobre 2006
D’intesa con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Comitato Nazionale “Roma e la nascita del Barocco”, Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano, Dipartimento di Storia dell’Architettura, Conservazione e Restauro dei Beni Architettonici dell’Università “La Sapienza” di Roma
Catalogo della mostra a cura di Marcello Fagiolo e Paolo Portoghesi, Milano 2006
La Mostra propone un percorso visivo attraverso i più significativi luoghi della città di Roma, così come vennero plasmandosi soprattutto durante i pontificati di Urbano VIII, Innocenzo X e Alessandro VII attraverso l’opera di Bernini, Borromini e Pietro da Cortona. In un secolo di crisi politica e di marginalizzazione del papato, il Barocco costituisce il vanto e il primato di Roma per l’eccezionale forza rivoluzionaria del suo linguaggio: le innovazioni berniniane e borrominiane si diffondono non soltanto in Europa ma anche in America Latina. Il Barocco romano diviene emblema dell’arte come meraviglia, spettacolo, invenzione continua. La Mostra documenta – oltre ai capolavori architettonici e ai grandi cicli decorativi – anche la sperimentazione del barocco interrotto, di opere rimaste sulla carta per scelta dei committenti o per mancanza di risorse. Attraverso ricostruzioni virtuali e modelli di grandi dimensioni vengono ricostruiti – oltre ad opere perdute come la Villa del Pigneto Sacchetti – alcuni progetti di eccezionale interesse, come quello di Pietro da Cortona per un Palazzo-Fontana per i Chigi a piazza Colonna. Particolarmente suggestive appaiono le ricostruzioni del borrominiano “Foro Pamphili” di piazza Navona e dei progetti per il Louvre di Pietro da Cortona e di Bernini. La Mostra prosegue nelle sezioni tematiche dedicate al linguaggio architettonico, alle arti decorative, alla musica, al cantiere, alla scienza, al tempo, alla prospettiva e allo spazio d’illusione. Accanto a opere di Bernini, Algardi, Pietro da Cortona, Baciccio (in alcuni casi inedite o esposte per la prima volta) vengono esposti l’Arpa Barberini, un modello di cembalo in terracotta con divinità marine e il modello grande al vero della meridiana di Borromini nei giardini del Quirinale. Tra gli oggetti concessi in prestito dalla Fabbrica di S. Pietro (e in massima parte esposti per la prima volta) si segnalano il modello in gesso di una Loggia delle Reliquie e la prima versione della berniniana Cattedra di S. Pietro.
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